Monteverdi Marittimo
Sorge sul versante meridionale delle Colline Metallifere.La nascita del borgo di Monteverdi Marittimo avvenne in epoca alto medievale, quando sul territorio venne fondata l'Abbazia di San Pietro in Palazzuolo, attorno alla quale la comunità iniziò a raccogliersi e a costruire le proprie abitazioni. Successivamente nei pressi dell'abbazia venne eretto anche un castello che nel XIII secolo si pose sotto la protezione della città di Volterra. Nello stesso periodo i monaci dell'Abbazia si sottomisero alla città di Massa Marittima. Solo a metà dello stesso secolo i monaci si aggregarono alla comunità di Monteverdi Marittimo, ponendo anche l'abbazia sotto la giurisdizione di Volterra.Tra i monumenti di maggiore rilievo a Monteverdi Marittimo citiamo qui la Chiesa di Sant'Andrea, l'Oratorio del Santissimo Sacramento, il Castello di Monteverdi e i resti delle sue fortificazioni medievali. Tra le numerose manifestazioni che si svolgono periodicamente a Monteverdi Marittimo segnaliamo la "Festa di Sant'Andrea" che si tiene annualmente il 30 del mese di novembre in onore del Santo Patrono. Il borgo di Monteverdi Marittimo conserva ancora oggi la sua fisionomia medievale, grazie alle numerose architetture che costellano il suo territorio tra le quali primeggia il Castello di Monteverdi. Quest'ultimo, di origine alto medievale, si presenta in forma circolare, conservando i tratti tipici della sua costruzione originaria. Nel cuore del centro storico di Monteverdi Marittimo sorgono la Chiesa di Sant'Andrea, costruita nel XIV secolo con facciata in pietra e decorazioni robbiane in terracotta policroma, e l'Oratorio del Santissimo Sacramento, al cui interno è possibile ammirare un pregevole Crocifisso ligneo del XV secolo. Poco distante dal centro abitato si trovano i ruderi dell'Abbazia di San Pietro in Palazzuolo, dei quali è visibile la struttura fondamentale dell'edificio religioso, costituita da una parte delle mura perimetrali, dalla zona absidale, dal chiostro e dalla torre campanaria.
Sassetta e Suvereto
Alle pendici delle Colline Metallifere in direzione del mare, si trova si trovano i romantici villaggi di collina di Sassetta e Suvereto, che sono a circa 14 km di distanza.
Sassetta, (340 m. sul livello del mare) piccolo e delizioso borgo storico della Costa degli Etruschi, sorge, tra boschi e selve di castagni, sulla sommità di una collina the domina il mare.
Antico castello medievale, conserva testimonianze del suo passato, tra le quali, una fonte battesimale romanica, una Madonna su tavola risalente al 1400, un crocifisso reliquario in cristallo di rocca (XV-XVI sec.) ed altre pitture che si trovano nell'antica chiesa di Sant'Andrea Apostolo.Nel verde dei boschi, ci sono ricchi percorsi trekking e di sentieri organizzati per le passeggiate a piedi, in bicicletta ed a cavallo.
Suvereto, splendido borgo medievale, le cui origini risalgono a prima dell'anno Mille, incastonato sulle pendici delle colline che dominano il mare e la Costa degli Etruschi, nella verde vallata attraversata dal Cornia, ricco di storia e di arte, Suvereto è un vero gioiello.
Il paese, dall'incantevole armonia architettonica, racchiude, dentro alle antiche mura, vicoli lastricati su cui si affacciano le case di pietra, i palazzi storici, le chiese di grande suggestione ed i chiostri ombrosi. Folti boschi di sugheri, castagni, querce e la macchia mediterranea scendono fino al mare. La campagna fiorente, ricca di viti e di olivi secolari, è attraversata dalla Strada del Vino.
Castagneto Carducci
Capoluogo del Comune omonimo, costituisce il nucleo originario del centro abitato. Intorno al Castello la cui edificazione risale probabilmente, è un piccolo borgo adagiato sulla sommità della collina, su cui domina il Castello dei Conti della Gherardesca, un tempo circondato da mura di cui sopravvive il fronte rivolto verso il mare e che insieme alla chiesa di San Lornte al Mille, si è sviluppato il centro urbano secondo uno schema di anelli concentrici che danno vita ad un sistema di strade, vicoli e piazzette. Il castello ebbe, nella sua lunga storia, numerose modificazioni e rifacimenti successivi, al pari della chiesa parrocchiale, a lungo utilizzata come chiesa del castello, come si ravvisa dall’esame delle strutture interne. Davanti alla propositura di San Lorenzo, sorge la Chiesa del S.S. Crocifisso al cui interno è conservato il Crocifisso ligneo di epoca quattocentesca, rinvenuto tra i ruderi dell’antico monastero di San Colombano ed oggetto di vivissimo culto locale, rappresentato dalle "Feste Triennali" L’attuale municipio, divenuto sede municipale nel 1849 nel quadro della complessa vicenda delle preselle, aveva funzionato, a partire dal 1716, da palazzo pretorio; nella piazzetta retrostante, la Piazza della Gogna, avevano luogo le grida di condanne e l’esecuzione di infamanti pene alla gogna ed alla berlina. Di particolare interesse: Castello della Gherardesca (Via Indipendenza), Propositura di San Lorenzo, Chiesa del S.S. Crocifisso, Chiesa della Madonna del Carmine (di recente dichiarata sede del costituendo Museo dei paramenti sacri), Centro Carducciano (Via Carducci, 59), Museo Archivio, Piazzale Belvedere.Bolgheri
Di Bolgheri sappiamo che fu il centro di un vasto territorio detto "Sala ducis Allonis", diventato poi patrimonio ducale e quindi proprietà dei Gherardesca. Oggetto di numerose incursioni e saccheggi nei secoli XVI e XV, visse il suo momento di sfortunata gloria nel 1496 quando, dopo un’eroica difesa, dovette soccombere alle schiaccianti forze dell’imperatore Massimiliano I. In quell’occasione Bolgheri venne saccheggiata ed incendiata, mentre la popolazione che si era rifugiata in chiesa – vecchi, donne e bambini – fu trucidata. Nella prima metà del Cinquecento fu ricostruito e nonostante i numerosi rifacimenti successivi, il castello ed il paese, cui si accede dall’unica porta ad arco, non hanno perso niente di quello che doveva essere il loro fascino originario. Il tempo sembra essersi fermato: qui il trascorrere delle stagioni è ancora scandito dal variare dei colori dei campi e dei poggi tutt’intorno. Gran parte della notorietà di Bolgheri si deve alla poesia carducciana "Davanti San Guido", al celebre "Viale dei Cipressi", considerato monumento nazionale, insieme al cimitero monumentale dove fu sepolta Nonna Lucia.
Marina di Castagneto Carducci
Sorge a ridosso di una folta pineta costiera impiantata nella prima metà del secolo scorso per difendere la campagna retrostante dai venti di mare. Si è sviluppata intorno agli anni cinquanta nelle vicinanze di un Forte settecentesco, fatto costruire dal governo lorenense per integrare e migliorare la rete difensiva lungo il litorale toscano. Marina di Castagneto è una delle località più conosciute e frequentate della Costa degli Etruschi, dotata di strutture ricettive e di divertimenti, tra cui uno dei più grandi parchi giochi della Toscana: il Cavallino Matto. La spiaggia ampia e sabbiosa è dotata di numerosi stabilimenti balneari, mentre a sud ed a nord della località, chilometri di spiaggia libera, oggetto di pulizia quotidiana, offrono ancora lo spettacolo della fioritura del gigli di mare e delle altre piante pioniere. Il Comune di Castagneto, in ragione della qualità dell’ambiente, della sua tutela e per i servizi offerti ai cittadini ed all’utenza estiva, ha ottenuto ed ottiene importanti riconoscimenti quale, ad esempio, l’assegnazione della "Bandiera Blu" ed il riconoscimento di Lega Ambiente "Eco sistema vacanze".
Volterra
Composizione fotografica degli eventi volterrani.
Composizione di più fotografie - da sinistra: Teatro romano, Torre del Porcellino, Porta all'Arco, veduta aerea del centro, Palazzo dei Priori.
La città di Volterra e il suo splendido circondario sono, probabilmente, in Toscana, una delle realtà più diversificate e ricche di attrazioni.L'indiscutibile tradizione storica si unisce alla splendida natura che offre, dalla morfologia, alla vegetazione, alla fauna, un patrimonio davvero imponente.
A Volterra la storia ha lasciato il suo segno con continuità dal periodo etrusco fino all'ottocento, con testimonianze artistiche e monumentali di grandissimo rilievo, che possono essere ammirate semplicemente passeggiando per le vie del centro storico, ma anche visitando i musei cittadini: il Museo Etrusco, la Pinacoteca Civica, il Museo d'Arte Sacra, l'Ecomuseo dell'Alabastro. Accanto a questi monumenti si può trovare un paesaggio incontaminato, una qualità della vita ancora a dimensione umana e un artigianato artistico unico al mondo: l'alabastro.
Cosa vedere in città
Volterra è oggi una città dal caratteristico aspetto medievale, dove è ancora possibile gustare l'atmosfera di un antico borgo, grazie al relativo isolamento che ha limitato lo sviluppo industriale e commerciale, impedendo quello scempio edilizio che spesso accompagna lo sviluppo economico.Volterra moderna è racchiusa quasi completamente entro la cerchia delle mura duecentesche e che sono il punto di arrivo di un processo di espansione urbana che, iniziata intorno all'anno mille trova la sua conclusione ai primi del 1300 con la costruzione dei sistemi difensivi in prossimità delle porte principali della città. Infatti, la città ridotta in forma castrense nel periodo tardo-antico (sec.V) e il cui perimetro è oggi segnato dal Piano di Castello, Porta all'Arco, via Roma, via Buonparenti, via dei Sarti e via di Sotto, si sviluppa intorno all'antica chiesa di Santa Maria (attuale cattedrale) e al contiguo pratus episcopatus, oggi piazza dei Priori, mentre al di fuori del castrum o castellum, sorgono, dopo l'anno mille il borgo di Santa Maria, attuale via Ricciarelli, perpendicolare alle mura del castello, e il borgo dell'Abate, attuale via dei Sarti, parallelo alle stesse mura.
Ai margini del prato sorgono le Incrociate costituite da potenti complessi di torri e che costituiscono il segnale tangibile dello sviluppo urbano verso est, ovest e nord: sono i crux viarum dei Buomparenti, di Sant'Agnolo e dei Baldinotti.
Nel corso del duecento sul pratus episcopatus non solo viene costruita la domus comunis (Palazzo dei Priori, 1208) aderente alle absidi del duomo, ma si delimitano anche i termini della stessa piazza e si limitano l'altezza delle torri in misura diversa nelle diverse zone urbane minuziosamente descritte. In asse con il Palazzo dei Priori sorge secondo un uso urbanistico tipicamente toscano la piazza S.Giovanni dove si affacciano tutti gli edifici pertinenti all'azione della chiesa: la cattedrale, il battistero, la casa dell'Opera, l'ospedale di Santa Maria, il cimitero (attuale via Turazza).L'odierno circuito medievale delle mura racchiudeva, fino a pochi anni orsono, quasi tutta la città che non ha avuto nei secoli una forte espansione urbanistica rimanendo, pertanto, quasi uguale a se stessa con i suoi quattro borghi medievali, raccordati alla città da strade in salita. Sono i borghi di S.Alessandro, sulla via delle Saline guardante la Val di Cecina, di S.Lazzaro, sulla via per Firenze e Siena, di S.Stefano e di S.Giusto, il più lontano dalla città, in prossimità delle Balze e dominato dalla possente mole della chiesa dedicata al patrono; è per definizione il borgo di Volterra tanto che, comunemente, si indica con "i borghi" il borgo di S.Giusto.
Alla fine dell'ottocento e nel primo trentennio di questo secolo nella zona di borgo S.Lazzero è sorto il grande complesso dell'ospedale psichiatrico, trasformato oggi in moderna struttura ospedaliera, dove, l'eclettismo dell'architettura primo novecento si mescola alla grandiosa e tronfia architettura del periodo fascista. Il parco naturalistico delle Biancane
E' un'area naturale nei pressi del centro di Monterotondo Marittimo (GR) in cui sono ubicate le caratteristiche "biancane", che rappresentano uno dei tanti siti in cui la geotermia caratterizza fortemente il paesaggio al confine fra le province di Pisa e Grosseto. Si ha infatti la presenza di diverse tipologie di manifestazioni geotermiche come soffioni, fuoriuscite di vapore dal terreno, putizze e fumarole.
Il nome deriva dal colore bianco delle rocce che caratterizza tutto il paesaggio; infatti, le emissioni di idrogeno solforato causano una reazione chimica con il calcare trasformandolo in gesso.
Il vapore che esce dalle fratture delle rocce ha una temperatura di circa 100 °C ed è costituito per il 95% da vapore acqueo e per il restante da anidride carbonica, metano, ammoniaca, acido solfidrico responsabile del caratteristico odore di uova marce, acido borico, azoto, idrogeno ed in minor misura elio, argon, radon ed altri gas nobili.
In corrispondenza degli sbocchi di vapore si hanno cristallizzazioni di zolfo nativo sotto forma di aggregati aciculari o di incrostazioni dovute all'ossidazione dell'acido solfidrico dovute al contatto con l'aria. La presenza dell'acido solfidrico è causa inoltre di un'intensa acidificazione del suolo e la forte aggressività chimica di alcuni componenti dei fluidi geotermici ha prodotto un vistoso sbiancamento del suolo.
Tutte le rocce si presentano alterate dalla circolazione dei fluidi geotermici, alterazioni che si manifestano con la scomparsa dei colori originali e con variazione della composizione.Pozzi geotermici
Il sito delle Biancane è infine caratterizzato dalla presenza di pozzi geotermici dai quali fuoriesce vapore ad alta entalpia. Il vapore viene così convogliato ed inviato alla centrale geotermica per la produzione di energia elettrica (potenza 10 MW), situata sul lato ovest. Il vapore viene inviato direttamente alla turbina, e, successivamente, condensato e depurato dei gas incondensabili. L'acqua di condensa viene raffreddata e reiniettata nel sottosuolo.
A Monterotondo Marittimo iniziò la produzione di energia elettrica da fonte geotermica a livello industriale nel 1916. Le quattro centrali situate nel territorio del comune di Monterotondo Marittimo riescono a coprire il 70% dell'intero fabbisogno energetico della provincia di Grosseto tramite lo sfruttamento del vapore proveniente dai pozzi geotermici della zona.